CORTE DEI CONTI EUROPEA: RISCHI, SFIDE E OPPORTUNITÀ NELLA RISPOSTA DI POLITICA ECONOMICA DELL’UE ALLA CRISI PROVOCATA DALLA COVID-19

La Corte dei Conti Europea, nel proprio documento di analisi n. 06/2020 “Rischi, sfide e opportunità nella risposta di politica economica dell’UE alla crisi provocata dalla COVID-19”, al paragrafo “Strumento dell’UE per la ripresa: nuovi rischi, opportunità e sfide”, individua alcuni dei principali rischi relativi all’efficacia e alla corretta attuazione dei fondi erogati con il pacchetto Next Generation-EU, tra i quali il c.d. Recovery Fund.

Le sfide, le opportunità e i rischi individuati dalla Corte dei Conti Europea sono i seguenti:

  • Rischi di inadeguatezza del livello di finanziamento. Non essendo previsto uno strumento di sostegno alla solvibilità delle imprese, aumenta il rischio di fallimenti e acquisizioni ostili da parte di concorrenti stranieri, situazione che potrebbe minare il corretto funzionamento del mercato unico e compromettere la competitività dell’UE. Inoltre, gli importi del pacchetto sono basati sulle previsioni fatte dalla Commissione nella primavera del 2020, nelle quali alcuni rischi rilevanti venivano stimati al ribasso.
  • Rischi di attuazione. L’efficacia delle misure contenute nel pacchetto per la ripresa, ma anche nei nuovi fondi del quadro finanziario pluriennale dell’UE, è strettamente legata alle principali componenti della fase attuativa: la tempestività della disponibilità dei fondi, il tasso di assorbimento dei fondi da parte degli Stati Membri e la qualità della spesa e delle riforme. Inoltre, le sinergie e le complementarità degli obiettivi del pacchetto di ripresa con altri programmi UE, sebbene rappresentino un vantaggio, aumentano il rischio di doppio finanziamento e di concorrenza tra diversi programmi.
  • Rischi concernenti il monitoraggio: la Corte dei Conti Europea sottolinea le debolezze del funzionamento del meccanismo del semestre europeo, sia per quanto concerne la selezione e la definizione dell’ordine delle priorità delle Raccomandazioni Specifiche per Paese (RSP) sia per l’adeguatezza dei piani di riforma (PNR) presentati dagli Stati membri. Nel caso dei piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), che dovranno esplicitare il collegamento alle RSP, il rischio è rappresentato dalla mancanza di chiarezza ed ambizione degli obiettivi contenuti nelle strategie nazionali. Tuttavia, la loro approvazione da parte della Commissione e del Consiglio dovrebbe permettere di mitigare tale rischio. La Corte sottolinea, inoltre, come manchi la definizione di un indicatore comune di risultato per i PNRR, i quali stabiliscono i propri target al solo livello di Stato membro.
  • Rischi concernenti l’obbligo di render conto (accountability): la Corte segnala come manchino idonee disposizioni per render conto ai cittadini dei risultati dell’attuazione delle politiche dell’Unione Europea nei casi in cui si utilizzino strumenti al di fuori del bilancio UE (come il Recovery and Resilience Facility “RRF”). In particolare, la Corte sottolinea come siano necessari un attento monitoraggio, un controllo parlamentare ben identificato e chiari diritti di audit. La Corte sostiene, infatti, che elevati standard di rendicontabilità e disposizioni globali in materia di audit potrebbero contribuire all’efficacia del RRF.
  • Sfide per la gestione dei rischi finanziari. La scelta di attuare operazioni di assunzione ed erogazione di prestiti su vasta scala (strumenti SURE e Nextgeneration EU – NGEU) rende necessario per la Commissione un rafforzamento delle proprie capacità amministrative in un lasso di tempo molto breve al fine di assicurare una sana gestione di tali operazioni e dei rischi ad esse collegati (quali il rischio di tasso di interesse, il rischio di credito, il rischio di frode). Nel caso dei prestiti concessi agli Stati membri, la Corte sottolinea che non è previsto un monitoraggio sulla capacità di rimborso degli Stati membri (cosa prevista invece per strumenti quali MESF e MES). Le sovvenzioni che l’UE trasferirà agli Stati, invece, saranno rimborsate direttamente dal bilancio UE, tra l’altro, attraverso nuove “risorse proprie” dell’UE. La Corte individua tale operazione come un’opportunità per alleggerire la pressione sui bilanci nazionali e su quello dell’UE, per ridurre eventuali rischi politici sull’integrità delle risorse Unione ed infine per contribuire alle priorità stabilite.
  • Opportunità per rafforzare il coordinamento economico dell’UE. La Corte individua nel RRF una positiva opportunità per allineare le strategie economiche dell’UE grazie al collegamento con il semestre europeo, che incentiverebbe gli Stati membri a spendere i fondi aggiuntivi per riforme strutturali e investimenti dall’elevato impatto sulla crescita a lungo termine. Inoltre, i meccanismi introdotti potrebbero generare un impatto rapido sulla ripresa economica, invertendo la logica prevalente finora che generava spesa, per lo più, verso la fine del periodo finanziario a causa del lungo processo di programmazione. Infine, la crisi da Covid-19 ha riaperto il dibattito sulla necessità di strumenti di stabilizzazione macroeconomica e su una miglior capacità finanziaria dell’UE.

Riferimenti

  • Analisi n. 06/2020: Rischi, sfide e opportunità nella risposta di politica economica dell’UE alla crisi provocata dalla COVID-19

https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/RW20_06/RW_Economic_response_to_Covid19_IT.pdf