È stata presentata la nuova edizione del rapporto annuale che rileva il livello di maturità degli open data in Europa. L’Italia, con un punteggio complessivo pari al 91%, rinsalda nel 2022 i progressi sugli Open Data grazie ad iniziative nazionali e locali intraprese nel corso del 2022 e si colloca tra i Paesi guida a livello europeo.
Il resoconto si basa su un’indagine di autovalutazione (Open Data Maturity Landscaping Questionnaire) completata da 35 Paesi. Sono stati ricompresi tra gli Stati in esame non solo i 27 Stati membri dell’UE, ma anche 3 Paesi dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA: Norvegia, Svizzera, Islanda) e 4 Paesi candidati (Albania, Montenegro, Serbia, Ucraina e la Bosnia-Erzegovina).
Il test è stato incentrato sulle quattro dimensioni dei dati aperti che consentono di valutare il grado di maturità degli stessi in ciascun Paese:
1 Policy – politiche e strategie per i dati aperti in atto;
2 Impatto – volontà, preparazione e capacità dei Paesi europei di rilevare l’effetto creato dai dati aperti;
3 Portale – caratteristiche, uso e sostenibilità dei portali nazionali;
4 Qualità – misure adottate dai gestori dei portali per garantire la raccolta sistematica dei metadati.
L’Italia conferma la propria graduatoria rispetto all’anno precedente con un maturity level rating complessivo pari al 91% (8° posto nella classifica generale), rispetto alla media UE del 79%. Sono essenzialmente convalidati, rispetto all’anno precedente, i valori raggiunti dagli indicatori nelle quattro dimensioni: policy al 98% (media UE 86%), impatto al 90% (media UE 71%), portale dati.gov.it al 93% (media UE 83%) e qualità all’ 84% (media UE 77%).
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