Il lavoro della Commissione Europea sotto la lente di ingrandimento

E’ di recente pubblicazione una relazione speciale della Corte dei Conti europea nella quale sono esposti i risultati dell’analisi della CDCE sul procedimento adottato dalla Commissione Europea per valutare i PNRR e gli orientamenti forniti agli Stati membri in tale contesto.

La “macchina” di Bruxelles che ha valutato, approvato e monitorato i Piani ha funzionato bene, sebbene alcune lacune siano state riscontrate nei processi esaminati, senza compromettere di fatto il buon lavoro svolto. Di seguito riportiamo alcuni rilievi eccepiti dalla Corte e formalizzati nella relazione:

  • Le procedure interne e il sostegno fornito agli Stati membri erano adeguati, ma non sempre tracciabili, ed erano soggetti a vincoli temporali
  • I Piani per la Ripresa e la Resilienza sono in grado di contribuire ai sei pilastri, ma permangono lacune nell’eseguire le raccomandazioni specifiche per Paese
  • La valutazione delle condizioni fondamentali nel quadro del dispositivo per la Ripresa e la Resilienza è stata adeguata, ma non del tutto trasparente
  • La valutazione della Commissione ha migliorato la qualità di traguardi e obiettivi, ma alcune questioni importanti restano irrisolte
  • La valutazione delle modalità di controllo e monitoraggio da parte della Commissione è stata esaustiva, ma in parte basata su sistemi non ancora posti in essere

E il Piano italiano? Sebbene l’ambito di analisi non fosse quello dei Piani Nazionali, la CDCE ha evidenziato alcuni aspetti del nostro PNRR che avrebbero potuto essere migliorati: mancate o tardive riforme del sistema pensionistico e catastale, nonché alcune componenti della riforma del settore finanziario; talune misure non correlate a obiettivi specifici; presenza di costi che dovrebbero essere finanziati dai vari programmi dell’Unione la cui diversificazione non è stata sufficientemente dettagliata.

Alla Commissione la Corte ha infine fornito raccomandazioni di metodo sull’esecuzione del lavoro quali, tra le altre: migliorare le procedure di valutazione e la documentazione, promuovere lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, assicurare chiari meccanismi di verifica dei traguardi e degli obiettivi e la loro adeguata definizione, verificare il rispetto dei traguardi specifici per il monitoraggio e il controllo e incoraggiare l’utilizzo dello strumento di estrazione di dati e valutazione del rischio messo a disposizione dalla Commissione.

Come ha detto Ivana Maletić, il Membro della Corte responsabile dell’audit: “L’erogazione tempestiva del sostegno è cruciale, ma non deve avvenire a scapito della sana gestione finanziaria. Occorrono una totale trasparenza e controlli efficaci per far sì che i fondi UE siano destinati alle finalità previste e producano gli effetti auspicati”.

RIFERIMENTI: Relazione speciale 21/2022: Piani nazionali per la ripresa e la resilienza: la valutazione della Commissione – È adeguata nel complesso, ma l’attuazione rimane a rischio (europa.eu)