IL FINANZIAMENTO BASATO SULLA PERFORMANCE NON È ANCORA UNA REALTÀ NELLA POLITICA DI COESIONE, SECONDO LA CORTE DEI CONTI EUROPEA

Secondo la Corte dei Conti, che ha condotto un audit su 14 programmi operativi a campione in quattro Stati membri tra cui l’Italia, resta ancora molto da fare affinché il finanziamento della politica di coesione dell’UE si basi sulla performance.

Tale conclusione emerge nella Relazione speciale 24/2021 pubblicata dalla Corte dei Conti europea, sulla base dell’audit lanciato dalla stessa Corte per il periodo 2014-2020, che ha avuto lo scopo di verificare in che modo la Commissione Ue e gli Stati membri hanno fatto uso dei nuovi strumenti, destinati a basare il finanziamento sulla performance, introdotti proprio in quel periodo.

Il Regolamento recante disposizioni comuni per il periodo 2014-2020, ha introdotto infatti, tre nuovi strumenti utili a incentivare il raggiungimento dei risultati: le condizionalità ex ante che rappresentano un prerequisito per un uso efficiente dei fondi strutturali, la riserva di efficacia dell’attuazione, ossia una somma di risorse accantonata e da assegnare in base all’attuazione efficace dei programmi nel 2019 e infine dei modelli di finanziamento basati sulla performance con lo scopo di subordinare il sostegno finanziario dell’Ue al conseguimento di risultati predefiniti.

Tuttavia, dalla relazione è emerso che nel periodo 2014-2020, la valutazione delle condizionalità ex ante è stata concepita solo come un esercizio una tantum da fare all’inizio del periodo, gli Stati membri si sono dimostrati riluttanti nell’impiegare i nuovi modelli di finanziamento basati sui risultati e l’incertezza sulle loro modalità di utilizzo ne ha ostacolato l’adozione.

Pertanto, questi nuovi strumenti disponibili non hanno modificato in modo significativo le modalità con cui i fondi Ue vengono assegnati ed erogati.

La Corte dei conti quindi, nelle prospettive per il periodo di programmazione 2021-2027, raccomanda di sfruttare al massimo le condizioni dette “abilitanti”, sostitutive delle condizionalità ex ante, che gli Stati membri dovranno applicare per tutta la durata del periodo e incoraggia infine la Commissione a preparare in anticipo il terreno per un’efficace revisione intermedia informando tempestivamente gli Stati sull’approccio da applicare per il prossimo periodo di programmazione.

Riferimenti

  • Corte dei Conti Europea: Il finanziamento basato sulla performance nella politica di coesione

https://www.eca.europa.eu/it/Pages/NewsItem.aspx?nid=15954