Il 25 gennaio sono stati pubblicati i dati sull’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International che vedono l’Italia scalare di dieci posizioni la classifica generale.
Il CPI, calcolato tramite una serie di analisi svolte da esperti, fornisce una misura, che va da 0 a 100, del livello di corruzione di 180 Paesi a livello globale. I grafici dimostrano che l’Italia, nell’anno 2021, ha guadagnato tre punti in più rispetto ai 53 punti dell’anno 2020, avvicinandosi così alla media Europea di 66.
In merito, il presidente dell’ANAC Busia si è dichiarato orgoglioso ma allo stesso tempo ha colto l’occasione per focalizzare una serie di punti da tenere nel mirino, durante il corso dei prossimi anni, ovvero: l’importanza della digitalizzazione dei processi, il recepimento della normativa europea sul whistleblowing, la realizzazione di una Piattaforma unica della Trasparenza prevista dal PNRR e la tutela dell’indipendenza delle autorità come l’ANAC impegnate nella lotta alla corruzione.
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