Secondo due studi dell’Osservatorio eGovernment e Unioncamere sulla PA locale e le imprese, gli open data non sono stati ancora adottati da gran parte degli enti, ad eccezione di alcuni casi virtuosi.
Gli open data sono dati aperti a tutti i cittadini e si richiamano alla dottrina dell’open government, tanto che potrebbero avere la valenza di trasparenza politica convertita sul digitale. La potenzialità degli open data è notevole, poiché fornirebbero informazioni importanti ai cittadini e alle imprese che volessero investire in un business più consapevole del territorio.Questa opportunità, però, non è ancora sfruttata appieno, perché, secondo una ricerca di Osservatorio eGovernement della School of Management del Politecnico di Milano sulla PA locale e una ricerca di Unioncamere sulle imprese, gli open data non vengono adottati dai Comuni.
Nonostante il 77% delle imprese manifatturiere consideri gli open data strategici per il business, solo un comune su tre pubblica i suoi dati su internet in formato open. Inoltre, la pubblicazione dei dati viene percepita come un obbligo, perché essi sono di bassa qualità, poco accessibili e non uniformi. Le informazioni rese disponibili ai cittadini sono avvertite come poco accessibili, nell’83% dei casi presenti nella sezione Amministrazione Trasparente.
Nonostante tutto, però, ci sono dei casi virtuosi come il comune trentino di Villa d’Anaunia, in cui l’amministrazione ha messo a punto un sistema per mettere online gli obiettivi del mandato dell’amministrazione e il loro stato di avanzamento. La chiave per sfruttare al massimo gli open data è ripartire dalle best practice, ovvero seguire quegli esempi positivi in cui l’utilizzo degli open data ha portato a un miglioramento generale. Per ottenere ciò, è fondamentale il coinvolgimento dell’amministrazione e non un mero adempimento agli obblighi imposti dalla sezione Amministrazione Trasparente.
Fonte: https://openinnovation.startupitalia.eu/62014-20180928-open-data-comuni-imprese-indagineh