La Corte dei Conti Europea si esprime sulla proposta legislativa per il prossimo QFP

La Corte dei Conti Europea ha espresso il proprio parere sulla proposta legislativa presentata dalla Commissione per l’adozione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, che coprirà il periodo 2021-2027.

Il parere della Corte si sviluppa lungo quattro direttrici:

  • Considerazioni su questioni generali riguardanti le analisi strategiche alla base della proposta, la flessibilità del bilancio dell’UE, un maggiore orientamento alla performance nei programmi di spesa e le disposizioni sull’obbligo di rendiconto;
  • Considerazioni sulle risorse proprie dell’UE, formate principalmente da dazi doganali, risorse basate sull’RNL e contributi basati sulla componente IVA (circa 87% delle entrate);
  • Considerazioni sulle spese, con riferimento a ricerca e innovazione, coesione, agricoltura e risorse naturali, strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, InvestEU – ovvero il programma di promozione degli investimenti all’interno dell’Unione;
  • Considerazioni su aspetti trasversali, quali la necessità di proteggere il bilancio dell’Unione da eventuali “carenze generalizzate” dello Stato di diritto negli Stati Membri, la lotta alla frode e alla corruzione, le valutazioni d’impatto preliminari alla formulazione di norme di legge a livello UE e la necessità di un rafforzamento della funzione di audit esterno degli organismi UE. A quest’ultimo proposito, la Corte propone di essere nominata revisore esterno di tutti gli organismi istituiti dall’Unione, per rafforzare il sistema di rendicontabilità e limitate possibili sovrapposizioni dovute a una molteplicità di mandati.

In generale, se da una parte valuta positivamente le proposte di semplificazione e maggiore flessibilità in numerosi ambiti, la Corte invita tuttavia la Commissione a vigilare affinché tali provvedimenti non comportino un aumento dei rischi di irregolarità e un indebolimento del sistema di controllo ad oggi esistente, ad esempio nell’ambito della rendicontazione dei costi sostenuti a seguito di finanziamenti europei. Quale ulteriore elemento di criticità per la formulazione del QFP, la Corte segnala la mancanza, ad oggi, di un accordo politico tra gli Stati Membri circa gli obiettivi strategici di lungo termine dell’UE.

 

Riferimenti: