LA COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA STRATEGIA ANTIFRODE

La Commissione europea ha adottato oggi una nuova strategia antifrode (CAFS – Commission Anti-Fraud Strategy).

Come si evince già dal titolo del documento, l’obiettivo della Commissione è quello di implementare delle azioni che rafforzino l’attuale livello di protezione del budget europeo contro le frodi.

Il piano d’azione presentato è il risultato di un’attività di risk assessment svolta rispetto alla precedente CAFS, adottata nel 2011 e già rafforzata nel 2017 con l’adozione di specifiche misure antifrode (si pensi alla Direttiva 2017/1371 relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale”), e l’istituzione di una “procura europea” (Regolamento 2017/1939 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea – «EPPO»).

Secondo quanto emerso dall’analisi due sono le principali aree di miglioramento sulle quali la Commissione ha ritenuto necessario intervenire:

  • analisi dei dati relativi alle frodi: a fronte di un attuale livello di analisi ritenuto non del tutto soddisfacente, la Commissione si propone di rafforzare le proprie capacità analitiche al fine di migliorare le possibilità di prevenire e individuare gli eventi fraudolenti. Nello specifico, verranno promosse misure atte a rafforzare il sistema di monitoraggio interno della Commissione e sviluppati degli indicatori che permettano di rendere maggiormente misurabili le azioni antifrode intraprese. L’analisi dei dati permetterà non solo di promuovere azioni più efficaci ex post, ma anche di sviluppare delle politiche antifrode che poggino su solide basi documentate e che quindi siano in grado di stabilire forti misure deterrenti ex ante. Gli strumenti già a disposizione della Commissione sono tanti: a titolo esemplificativo e non esaustivo, database EDES (Early Detection and Exclusion System, nel quale sono riportate le sanzioni amministrative imposte ad imprese ritenute inaffidabili) ed IMS (Irregularities Management System, gestito dall’OLAF, nel quale sono indicate le irregolarità rilevate nella gestione dei fondi europei): a fronte di una tale mole di dati occorrerà adoperarsi al fine di rendere queste informazioni più complete e confrontabili tra Stati Membri;
  • sistema di supervisione del rischio frode: rispetto ad un sistema di supervisione che ad oggi risulta fortemente decentrato a livello dipartimentale la Commissione ritiene che sia necessario un rafforzamento a livello centrale del proprio sistema antifrode che permetta di assicurare coerenza ed efficacia alle azioni intraprese a livello locale. Tra le misure promosse a tale scopo vi è un rafforzamento del ruolo dell’OLAF, che dovrebbe avere maggior peso nella revisione delle strategie antifrode adottate a livello dipartimentale e le cui raccomandazioni dovrebbero essere oggetto di follow-up da parte della Commissione e delle proprie agenzie.

 

Oltre ai due macro-obiettivi sopra citati, la Commissione si propone anche, nella CAFS appena adottata, di promulgare azioni che migliorino il livello di conoscenza delle strategie di protezione del budget dell’UE da parte dei cittadini dell’Unione. La CAFS, pur non si rivolgendosi direttamente agli Stati Membri, li esorta comunque affinché anch’essi adottino le opportune misure per garantire che gli eventi fraudolenti vengano il più possibile prevenuti, individuati e affrontati, con l’obiettivo ultimo di garantire che le risorse dell’UE siano spese esclusivamente per creare valore aggiunto per i cittadini dell’Unione.

 

Riferimenti